Le “grandi dimissioni”, tra mercati del lavoro e valore del lavoro
Resumen: L’abbandono massivo e volontario di posti di lavori stabili che si è verificato negli Stati Uniti durante la pandemia del Covid-19 ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica europea. Grazie all’eco che i mezzi di comunicazione hanno dato a quello che immediatamente è stato definito come «grande rinuncia», anche a livello politico e accademico è cresciuto il dibattito sul significato e sulle reali dimensioni di questo fenomeno. Si tratta di un mutamento paradigmatico del significato del lavoro nei paesi a capitalismo avanzato o di un fenomeno congiunturale, legato a inquietudini e necessità proprie soprattutto dei lavoratori sovra-qualificati e meno entusiasti delle mansioni che svolgono? L’articolo introduce la great resignation in tutta la sua complessità per cercare di orientarsi in questo dibattito, tuttora in corso. Vengono segnalate alcune ipotesi di ricerca per capire meglio i risvolti economici, culturali, sociologici e normativi del fenomeno. Uno studio rigoroso in merito, in una prospettiva comparativa, deve tenere conto delle specificità dei diversi mercati del lavoro e dei sistemi di welfare a livello nazionale. In termini analitici, deve approfondire le caratteristiche generazionali, di genere e di classe sociale della popolazione in esame.
Idioma: Italiano
Año: 2023
Publicado en: Rassegna sindacale. Quaderni 24, 1 (2023), 131-138
ISSN: 0391-6944

Originalmente disponible en: Texto completo de la revista

Tipo y forma: Artículo (PostPrint)
Área (Departamento): Área Sociología (Dpto. Psicología y Sociología)

Derechos Reservados Derechos reservados por el editor de la revista


Exportado de SIDERAL (2025-02-03-14:51:07)


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 Registro creado el 2025-02-03, última modificación el 2025-02-03


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